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24
20
27
27
23 anni
42
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42
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niente
niente. nessun rimpianto.
una volta colpii mio padre per aver fatto del male a mia madre.
sono pieno di desideri oscuri.
credente
sono un credente praticante.
sono smemorato
niente
confesso di non aver mai confessato.
hfrxqrtl
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essere pacifico
aumenterà il nostro potere mentale.
perché non posso essere a stomaco vuoto.
il digiuno offre un po' di pace ed è anche scientificamente necessario.
faccio digiuno per la mia salute, non per motivi religiosi.
non mi piace digiunare.
mi da' fiducia per condurre una vita più fruttuosa
lo faccio a volte come parte delle credenze religiose.
non digiuno affatto.
è salutare anche.
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fede
se non crediamo in nulla saremo senza paura e potremmo commettere peccati. se abbiamo delle credenze, allora penseremo prima di agire... perché ci sarà paura... dà anche una certa motivazione a fare buone opere se crediamo in dio...
6
credo perché ho fede in dio.
come ho mentionato sopra, la religione porta le persone a vivere una vita fruttifera che aiuta anche gli altri a vivere in pace e in armonia.
nessuna opinione
imbibito dalla nascita
i miei genitori usavano... quindi anche io credo.
non vedo l'esistenza di divinità come logica e nessuna delle spiegazioni fornite da alcuna religione è una prova sufficiente per me per crederci.
a dire la verità, a volte ho la sensazione di essere l'unico vivo a occupare questa peculiare posizione solitaria, cioè di aver abbracciato una fede senza nome non perché storicamente mi sia astenuto dalla religione, ma piuttosto perché la religione si è astenuta da me. è diventato molto più produttivo per me abbracciare il nome di dio, ascoltando le sue parole e cercando di essere il più obbediente possibile ai suoi insegnamenti, dando così definizione alla mia fede personale, piuttosto che avere la mia fede collocata in una categoria denominazionale dove sarebbe stato mio compito farla definire da altri. almeno in questo modo, non sono legato a un dogma istituzionale, né a posizioni tradizionali consolidate che hanno poche possibilità di revisione o ispezione futura. la mia formazione scritturale passata è stata influenzata sia da fonti ebraiche che cristiane, ed è lì, in quello spazio tra di esse, che attualmente mi trovo e a volte è uno spazio molto solitario. non vedo questa fede come una combinazione dei due in sé, ma piuttosto come la progressione logica della ragione scritturale, quando si trova in un ambiente libero da vincoli dottrinali istituzionali. ho trovato molto più facile e vantaggioso mettere in discussione dio, piuttosto che mettere in discussione l'uomo. penso che la figura che ha camminato su questa terra 2.000 anni fa fosse, ed è, il messia, ma non credo che né il cristianesimo né l'ebraismo abbiano una comprensione accurata di ciò che era al centro del suo ministero, o di cosa fosse. infatti, arriverei a dire che, quando il messia verrà, sarà un messia con cui il cristianesimo e l'ebraismo non saranno familiari né si aspetteranno.
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